CONSENSO INFORMATO ALL'ESECUZIONE DI ESAME DENTALSCAN ESEGUITO CON ATTREZZATURA CONE BEAM (MAXISCAN)
Egregio paziente,
l'esame a cui verrà sottoposto prevede l'uso delle radiazioni ionizzanti. L'uso delle radiazioni ionizzanti implica dei rischi
Gli effetti provocati dalle radiazioni ionizzanti dipendono dalle dosi che rilasciano agli organi irradiati. Per dosi elevate gli effetti sono detti deterministici: questo significa che, una volta superati specifici valori di soglia che dipendono dal tipo di radiazione e dalla parte del corpo irradiata, c'è la certezza che si verifichino. Questi effetti comprendono:
eritemi;
ulcerazioni della pelle;
cataratta;
sterilità temporanea o permanente;
nel caso colpiscano il feto, malformazioni, ritardi mentali e anomalie della crescita.
Nei casi limite, le esposizioni acute a dosi altissime possono risultare fatali, come dimostrano le vittime delle bombe atomiche in Giappone e dell'incidente di Chernobyl. Le dosi di soglia tipiche sono di alcuni sievert se assorbite in una sola volta e più alte se assunte in momenti diversi, ma comunque molto più elevate di quelle impiegate in medicina, che arrivano ad alcune decine di millisievert nel caso di alcune procedure interventistiche (per esempio l'angioplastica coronaria). Le dosi impiegate in medicina sono in grado di provocare effetti detti stocastici (o probabilistici), cioè effetti che possono manifestarsi in seguito all'esposizione, ma non è certo che si verifichino.
L'esposizione alle basse dosi, in altre parole, aumenta la probabilità di questi effetti, che comprendono soprattutto lo sviluppo di tumori e leucemie. Il rischio di tumore, secondo gli esperti, cresce con la dose in modo lineare e senza che esista una soglia al di sotto della quale la probabilità è nulla.
Questa ipotesi di proporzionalità diretta senza soglia è stata assunta dalle principali istituzioni internazionali che si occupano di radioprotezione come misura di cautela, per evitare di sottostimare il rischio derivante dalle basse dosi e finora, nonostante sia stata spesso discussa, non è stata smentita dagli studi epidemiologici.
La gravità degli effetti, al contrario, è indipendente dalla dose.
Ma come si può quantificare l'aumento del rischio? Secondo la Health Protection Agency britannica una radiografia del torace comporta un rischio aggiuntivo di sviluppare un tumore fatale nel corso della vita di 1 su un milione, mentre per una singola TC del cranio si sale a 1 su 10.000 e se lo stesso esame è fatto all'addome il rischio aggiuntivo è di 1 su 2.000. Per un singolo esame di medicina nucleare come la scintigrafia, poi, il rischio sale a 1 su 500
Gli effetti provocati dalle radiazioni ionizzanti dipendono dalle dosi che rilasciano agli organi irradiati. Per dosi elevate gli effetti sono detti deterministici: questo significa che, una volta superati specifici valori di soglia che dipendono dal tipo di radiazione e dalla parte del corpo irradiata, c'è la certezza che si verifichino. Questi effetti comprendono:
eritemi;
ulcerazioni della pelle;
cataratta;
sterilità temporanea o permanente;
nel caso colpiscano il feto, malformazioni, ritardi mentali e anomalie della crescita.
Nei casi limite, le esposizioni acute a dosi altissime possono risultare fatali, come dimostrano le vittime delle bombe atomiche in Giappone e dell'incidente di Chernobyl. Le dosi di soglia tipiche sono di alcuni sievert se assorbite in una sola volta e più alte se assunte in momenti diversi, ma comunque molto più elevate di quelle impiegate in medicina, che arrivano ad alcune decine di millisievert nel caso di alcune procedure interventistiche (per esempio l'angioplastica coronaria). Le dosi impiegate in medicina sono in grado di provocare effetti detti stocastici (o probabilistici), cioè effetti che possono manifestarsi in seguito all'esposizione, ma non è certo che si verifichino.
L'esposizione alle basse dosi, in altre parole, aumenta la probabilità di questi effetti, che comprendono soprattutto lo sviluppo di tumori e leucemie. Il rischio di tumore, secondo gli esperti, cresce con la dose in modo lineare e senza che esista una soglia al di sotto della quale la probabilità è nulla.
Questa ipotesi di proporzionalità diretta senza soglia è stata assunta dalle principali istituzioni internazionali che si occupano di radioprotezione come misura di cautela, per evitare di sottostimare il rischio derivante dalle basse dosi e finora, nonostante sia stata spesso discussa, non è stata smentita dagli studi epidemiologici.
La gravità degli effetti, al contrario, è indipendente dalla dose.
Ma come si può quantificare l'aumento del rischio? Secondo la Health Protection Agency britannica una radiografia del torace comporta un rischio aggiuntivo di sviluppare un tumore fatale nel corso della vita di 1 su un milione, mentre per una singola TC del cranio si sale a 1 su 10.000 e se lo stesso esame è fatto all'addome il rischio aggiuntivo è di 1 su 2.000. Per un singolo esame di medicina nucleare come la scintigrafia, poi, il rischio sale a 1 su 500
Gli effetti provocati dalle radiazioni ionizzanti dipendono dalle dosi che rilasciano agli organi irradiati. Per dosi elevate gli effetti sono detti deterministici: questo significa che, una volta superati specifici valori di soglia che dipendono dal tipo di radiazione e dalla parte del corpo irradiata, c'è la certezza che si verifichino. Questi effetti comprendono:
eritemi;
ulcerazioni della pelle;
cataratta;
sterilità temporanea o permanente;
nel caso colpiscano il feto, malformazioni, ritardi mentali e anomalie della crescita.
Nei casi limite, le esposizioni acute a dosi altissime possono risultare fatali, come dimostrano le vittime delle bombe atomiche in Giappone e dell'incidente di Chernobyl. Le dosi di soglia tipiche sono di alcuni sievert se assorbite in una sola volta e più alte se assunte in momenti diversi, ma comunque molto più elevate di quelle impiegate in medicina, che arrivano ad alcune decine di millisievert nel caso di alcune procedure interventistiche (per esempio l'angioplastica coronaria). Le dosi impiegate in medicina sono in grado di provocare effetti detti stocastici (o probabilistici), cioè effetti che possono manifestarsi in seguito all'esposizione, ma non è certo che si verifichino.
L'esposizione alle basse dosi, in altre parole, aumenta la probabilità di questi effetti, che comprendono soprattutto lo sviluppo di tumori e leucemie. Il rischio di tumore, secondo gli esperti, cresce con la dose in modo lineare e senza che esista una soglia al di sotto della quale la probabilità è nulla.
Questa ipotesi di proporzionalità diretta senza soglia è stata assunta dalle principali istituzioni internazionali che si occupano di radioprotezione come misura di cautela, per evitare di sottostimare il rischio derivante dalle basse dosi e finora, nonostante sia stata spesso discussa, non è stata smentita dagli studi epidemiologici.
La gravità degli effetti, al contrario, è indipendente dalla dose.
Ma come si può quantificare l'aumento del rischio? Secondo la Health Protection Agency britannica una radiografia del torace comporta un rischio aggiuntivo di sviluppare un tumore fatale nel corso della vita di 1 su un milione, mentre per una singola TC del cranio si sale a 1 su 10.000 e se lo stesso esame è fatto all'addome il rischio aggiuntivo è di 1 su 2.000. Per un singolo esame di medicina nucleare come la scintigrafia, poi, il rischio sale a 1 su 500
DOSE PER ESAMI RADIODIAGNOSTICI DI INTERESSE ODONTOIATRICO
La dose per un dental scan eseguito con apparecchiatura cone beam (maxiscan) è superiore a quella per un'ortopanoramica di circa 10 – 20 volte ma è inferiore di circa 10 – 20 volte rispetto allo stesso esame eseguito con una tac multistrato. Se la paragoniamo ad una rx del torace , l'esecuzione di un'ortopanoramica corrisponde a circa 1 rx torace come esposizione mente un dental scan eseguito con apparecchiatura cone beam corrisponde a circa 10 -20 rx del torace e pertanto si pone sulla categoria di rischio minimo di insorgenza di tumori come si evince dalla tabella sottostante

CONCLUSIONI
L'esame a cui verrà sottoposto ha un rischio radiologico molto basso e adeguato al beneficio clinico derivante dallaccuratezza diagnostica dell'esame stesso che viene eseguito da tecnici di radiologia medica e supervisionato da un medico radiologo specialistico
Dr. Massimiliano D'Erme
Specialista in radiologia